“Ai tempi in cui Mozart era ancora in vita Salieri non era certo un personaggio comune e con tutti i suoi lavori, o comunque con alcuni, ebbe un successo almeno pari a quello di Mozart; alcune sue opere furono ben presto date alla stampa in partitura e in riduzione pianistica e, almeno da Parigi, Salieri ricevette onorari assai considerevoli. Egli occupò inoltre nella vita musicale viennese una delle posizioni più influenti. Salieri avrebbe dunque sottovalutato questi suoi immensi successi al punto tale da non consentire loro di costituire almeno un freno alla sua eventuale invidia nei confronti delle capacità compositive di Mozart, del suo genio, da impedire che essi lo trattenessero dal commettere un delitto capitale?” (V.Brauenbehrens, Salieri. Un musicista all’ombra di Mozart).
Nel 2025 ricorrono i 200 anni dalla morte di Antonio Salieri (che ebbe tra i suoi allievi anche Beethoven, Schubert e Liszt) e sarà un’occasione per celebrare il compositore con la sua poco nota musica strumentale, come le sinfonie e i concerti. I suoi concerti per pianoforte e orchestra sono del 1773
(appena registrati per Brilliant Classics da Costantino Catena, insieme all’Accademia d’Archi Arrigoni diretta da Giulio Arnofi), vicini a quello che sarà considerato il punto di svolta del concerto per pianoforte e orchestra, il
K271 (Jeunehomme) di Mozart, che è del 1777.